
Che cosa ci precede? E quanto questo ci apre delle strade o piuttosto ce le chiude? Fatichiamo a capire, ad orientare lo sguardo, come se nulla esistesse prima della nostra venuta. Facciamo finta di ignorare il prima, ne rapiamo un sentire, un alito di memoria attraverso chi ci ha generati nella carne, così come nello spirito. Eppure non ci basta, un senso di provvisorietà come di chi fugge da una terra ad altra terra ci insegue. Il desiderio di dare radice alla vita è inesauribile e tende ad una luce che non conosce tramonto, altrimenti come dare risposta alla domanda delle domande: “che cosa dici di te stesso?” Non c’è forse una risposta se non nella nostra storia che è la storia di chi ci ha preceduti, di chi si è speso affinché per noi oggi sia almeno possibile fermarci e cercare una possibile risposta.
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